Un ascensore verso il tee shot del Korn Ferry Tour

Un ascensore verso il tee shot del Korn Ferry Tour.

Siamo al Veritex Bank Championship, un evento del Korn Ferry Tour, il corrispondente del Challenge Tour europeo, disputato sul percorso del Texas Rangers Golf Club.

Il giro del venerdì è stato sospeso per un forte temporale che ha impedito ad alcuni giocatori di completare le 18 buche regolamentari.

Uno di loro è Nick Voke, un ragazzo neozelandese di 26 anni, fermato prima di salire sul tee della buca 17.

E’ sabato mattina.

Nick esce di buon’ora con il suo caddie, Leondard Powell, devono raggiungere il circolo per completare le ultime due buche, con uno -6 complessivo da mantenere per superare il taglio.

Salgono in ascensore, sono le 6.13, l’ascensore parte, ma si blocca subito tra due piani.

Inizialmente, i due la prendono con spirito, fanno anche delle foto e le pubblicano.

Poi subentra la preoccupazione, che cresce al trascorrere del tempo, dato che dalla reception nessuno risponde alle richieste di aiuto.

Nick Voke contatta i responsabili del Tour per sapere cosa preveda il protocollo in casi del genere, e loro gli comunicano che rischia la squalifica.

Dalla preoccupazione al nervosismo il passo è breve, i due le provano tutte per liberarsi, ma senza successo.

Finalmente, dopo 46 lunghissimi minuti, li liberano e loro corrono al circolo in tempo per un rapidissino riscaldamento prima di salire sul tee.

Ebbene, cosa combina il nostro Nick? Infila subito un facile birdie, e chiude il giro in 67, per un totale di -7, taglio superato.

Poi riparte per il terzo giro, e consegna uno score con un bel 65, sei sotto il par, chiudendo il torneo con un -11 complessivo, che gli garantisce un 46mo posto a pari merito.

46, come i minuti passati in ascensore.

Ora, la domanda sorge spontanea.

Perchè nessuno mi ha mai parlato dei positivi effetti sul gioco del golf derivanti dal restare chiusi in un ascensore?


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