38 sotto il Par

Il 10 giugno del 1977, sul South Course del Colonial Country Club in Tennessee, Al Geiberger, da quel giorno in poi conosciuto come “Mr. 59”, prese tutti i fairway e tutti i green, e con 23 putt fu il primo a infrangere il muro dei 60 colpi su PGA Tour. Da allora solamente altri 10 giocatori riuscirono nell’impresa, fino a quando nell’agosto del 2016 durante l’ultimo giorno del Traveler’s Championship al TPC River Highlands Jim Furyk, all’età di 46 anni, con un giro 12 colpi sotto il par divenne l’unico “Mr. 58” del PGA Tour.

In altre tre occasioni l’impresa è stata replicata, due sul Japan Tour e più recentemente da Bryson De Chambeau sul circuito del LIV, ma questo è niente in confronto all’incredibile score di 38 sotto il par che Kim Jong Il, emerito Supremo Leader della Repubblica Democratica di Corea del Nord, riuscì a segnare nel 1994, all’età di 52 anni.

La storia venne a conoscenza dei media occidentali attraverso Eric Ellis, giornalista australiano che per una serie di eventi casuali si trovò a visitare l’unico campo da golf della Corea del Nord, a pochi chilometri dalla capitale Pyongyang. In una conversazione casuale con il professionista del circolo, a Ellis fu raccontato della volta in cui il Supremo Leader si recò in visita al complesso sportivo e nel primo e unico giro di golf della sua vita, alla presenza di 17 guardie del corpo come testimoni, completò il percorso di 7.200 yards in 34 colpi, segnando ben 5 buche in uno.

Il layout del Pyongyang Golf Club

Di primo acchito si potrebbe pensare che la vicenda debba essere iscritta, insieme ad altre numerose mirabolanti imprese, nell’agiografia di un personaggio a cui la propaganda nazionale attribuisce una natura divina, ma più probabilmente tutto nasce da una incomprensione sul modo di segnare lo score. Il marcatore registrò i colpi relativi al par: 1 per il bogey, 2 per il doppio bogey, e via dicendo, portando così ad un totale di 106, 34 sopra il par, sebbene rimanga uno score difficile da credere per un golfista novello.

Quando la notizia fu inoltrata agli organi di informazione quei 5 presunti bogey furono interpretati come hole in one, e il totale del giro fu sommato a 34 colpi. Una volta diffuso dai media nordcoreani nessuno si assunse mai la responsabilità di smentire o di correggere l’annuncio, lasciando alla Corea del Nord l’orgoglio di avere il più grande golfista della storia, e a noi un sorriso pensando alle imprese dell’uomo che, solo per quel giorno, divenne il Supremo Leaderboard.


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