Ansia, paura, rabbia, vergogna e colpa sul campo da golf.

Ansia, paura, rabbia, vergogna e colpa sul campo da golf. In un articolo di qualche settimana fa, Samatha ha parlato di emozioni e swing, invitandoti ad utilizzarle al meglio.

Ti avevo già parlato della utilità di quelle negative; ti lascio il link al mio articolo. Oggi ti parlo di come imparare a riconoscere, e ti lascio qualche spunto per distinguerle.

Prima di tutto è necessaria una distinzione fondamentale tra emozioni complesse, tra cui ansia, depressione, disprezzo, invidia, vergogna e orgoglio, ed emozioni primarie, come rabbia, paura, disgusto, felicità, tristezza, e sorpresa.

Le prime hanno una correlazione più debole con le sensazioni corporee, rispetto alle primarie, ad eccezione di ansia e depressione che somigliano moltissimo agli stati primari, rispettivamente, di paura e tristezza.

 

Prendiamo in considerazioni le emozioni primarie e cominciamo a sperimentare. Chiudi un momento gli occhi, e prova ad entrare in contatto con le tue emozioni e a sentire cosa accade nel tuo corpo.

Per entrare in contatto con la rabbia, ricorda una situazione in cui ti sei sentito ferito, ostacolato, o hai subito un’ingiustizia (o hai sbagliato il putt da 30 cm per il birdie…).

Sperimenta la tristezza, ora, ricordando una situazione di perdita.

Immagina adesso un momento in cui hai provato grande piacere e soddisfazione, come la prima gara vinta, o il primo giorno di vacanza, per “sentire” la gioia.

Ora, la paura; richiama alla mente una situazione di pericolo, reale o immaginaria (la mente non distingue).

Da ultimo, colpa e vergogna; porta alla memoria una volta in cui hai tradito una persona, anche solo mentendo, o ti sei trovato in una situazione imbarazzante.

Ascolta il tuo corpo, e prova ad identificare quali sensazioni fisiche hai provato nei vari momenti.

Nella rabbia la mascella è serrata, il cuore accelera il battito, e il viso si riscalda. Aumentano le sensazioni di forza ed energia;  partendo dall’addome, risalgono fino alle braccia, facendoti venire l’impulso di stringere, lanciare o rompere qualcosa (un bastone, ad esempio).

Il colore della rabbia è il rosso, e non a caso si dice “Era paonazzo dalla rabbia”.

La tristezza porta ad abbassare le palpebre, gli occhi diventano lucidi e viene un nodo alla gola, le spalle si stringono e le energie calano.

Il colore che meglio esprime la tristezza è il nero, ma ancora più le sfumature di grigio.

Al contrario, quando provi gioia e sorpresa gli occhi si aprono, la bocca forma un sorriso e la sensazione di leggerezza fa si che aumenti la tua energia, donandoti entusiasmo e voglia di ripartire.

Se dovessimo associarlo ad un colore, sicuramente il giallo, il colore della luce, del sole, dell’energia.

Colpa e vergogna portano le medesime sensazioni corporee: sguardo abbassato, come a volersi nascondere, sensazione di peso generale, malessere interno e bassa energia. 

Quando invece hai avuto paura, la sensazione è stata quella di blocco del respiro, pugno nello stomaco, sangue che scende verso il basso, e tanta voglia di scappare, o al contrario, sei rimasto immobilizzato.

Il bianco rappresenta la paura, e l’espressione che meglio rappresenta questo stato è proprio

Sono rimasto pietrificato dalla paura.

Ecco quindi tutte le sensazioni che ti danno la possibilità di imparare a riconoscere le emozioni che si possono presentare durante una gara, a scuola, all’università o in qualsiasi momento della giornata.

Il semplice fatto di riconoscerla, diventandone consapevoli, ti permette di viverne il suo normale flusso.

Infatti, ognuna di esse ha un picco, che poi pian piano scende, fino a scomparire. Può riaffiorare, ma normalmente in misura inferiore rispetto al momento precedente.

Il tuo self talk può fare una grande differenza.

Puoi infatti sostenerla, alimentandola con pensieri negativi e poco utili, oppure puoi decidere di lasciarla andare.

In questo caso ti può essere utile avere una parola da tenere a portata di mano per l’occasione, come ad esempio, “basta”, “fine” “lascia andare”, oppure un gesto.

In particolare puoi provare, per dimenticare un errore commesso che ti stai trascinando dietro, con tanto di rabbia e frustrazione, a fare questo semplice gesto: inspira girando la testa verso destra, espira profondamente girando completamente la testa verso sinistra. Ripeti per 3, o 4 volte.

Imparare a vivere i momenti di sconforto e di frustrazione, senza evitarli magari guardando qualche video frivolo e divertente sui social, è qualcosa che ti renderà sempre più consapevole e più forte mentalmente. 

È sperare la cosa più difficile. La cosa più facile è disperare, ed è la grande tentazione – Charles Peguy


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