Quanti pensieri affollano la mente di un golfista!

Quanti pensieri affollano la mente di un golfista!

Sei pronto per giocare, hai valutato la distanza, il vento, la pendenza, e stai impugnando il ferro che hai scelto.

I pensieri iniziano a scorrere nella mente. Si accavallano uno sull’altro, tra dubbi, ordini e ricordi. Ovviamente, neanche a dirlo, la maggior parte negativi. 

Prendi lo stance, nella testa ancora qualche dubbio, che vuoi allontanare con un “non restare corto”, piuttosto che “non andare lungo”. Stacchi il bastone e, come nelle migliori previsioni, esce una clamorosa flappa.

Ti riconosci in questo racconto? Hai voglia di cambiare qualcosa?

Riavvolgi la scena.

Sei pronto per giocare e i pensieri passano leggeri nella mente. Sono composti da pochissime parole e non ci sono ordini impartiti o dubbi, ma solo l’oggettività di ciò che vuoi fare.

Prendi lo stance, uno sguardo all’obiettivo, che si fissa nel terzo occhio, quello della mente. Stacchi il bastone, il rumore dell’aria e l’impatto della palla producono una musica meravigliosa, degna del miglior pianista.

La palla cade nel punto dove avevi messo la tua attenzione. Pulisci la faccia, rimetti a posto il bastone e prosegui con lo sguardo rivolto all’obiettivo, gli occhi curiosi, e un mezzo sorriso di serenità sulle labbra. 

Eh, dirai tu, magari!

Ti faccio una domanda: quando vai in bicicletta, o in motorino, o guidi l’auto, nel momento in cui affronti una discesa o una curva inizi a ripeterti le istruzioni di ciò che devi fare, come frenare, scalare una marcia, fare attenzione a non piegare troppo, o semplicemente lo fai?

E magari mentre prosegui ti accorgi di aver piegato troppo e senza alcun pensiero “cosciente” sollevi un poco la bici o la moto.

Giocare a golf, funziona allo stesso modo.

A maggior ragione se è qualcosa che hai appreso da bambino. Come puoi fare quindi ad allontanare tutti questi pensieri che affollano la mente nel momento in cui devi giocare un colpo?

La prima cosa come sempre, è la consapevolezza. Mettiti davanti ad uno specchio e guardandoti negli occhi, raccontati quante volte è successa questa cosa, qual era l’emozione prevalente in quel momento, come hai reagito al tuo colpo scadente e quale emozione ne è scaturita (ti lascio il link al mio articolo sulle emozioni).

Accettati con responsabilità e decidi, se è per te il momento, di cambiare qualcosa.

Presa questa decisione, agisci. Cambia il tuo modo di pensare, andando nella direzione che ti è più utile. Ti faccio un esempio

Fai un errore su un colpo che giudichi semplice.

La tua convinzione profonda, che porta al pensiero negativo, potrebbe essere: non posso fare questi errori! Devo essere perfetto! Non sono all’altezza!

Il pensiero negativo sarà: se continuo a sbagliare questi colpi, perderò e non raggiungerò il risultato che voglio. 

A questo punto la tua mente mette in atto una strategia di difesa: mania di controllo e perfezionismo. Quindi il tuo pensiero potrà essere “Farò tutto ancora con maggiore attenzione, sarò ancora più preciso” oppure “Sono sempre sfortunato”.

Questo tipo di pensiero alzerà il tuo livello di ansia sul prossimo colpo, mettendoti insicurezza.

La perfezione non esiste. La sfortuna non è in tuo controllo. E la tua richiesta interna, è ovviamente irraggiungibile. 

Ti lascio uno spunto per iniziare a cambiare questo pattern di comportamento.

Nel momento in cui ti accorgi di avere la mente piena di pensieri negativi, o comunque non funzionali, puoi spostarti, fare un respiro profondo, ripetere la tua routine impegnandoti a pensare solo ciò che ti è utile, come ad esempio ricontrollare la distanza, confermare il bastone scelto, e verificare la direzione.

Ricordati sempre di tenere basso il rumore all’interno della tua testa. Solo così sarai in grado di ascoltare il tuo Self 2.

Che tu creda di farcela o meno, avrai comunque ragione – Henry Ford


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