Ryder Cup, una questione di gloria.

Ryder Cup, una questione di gloria. Come forse sai, in questa competizione spettacolare che si tiene da venerdì a domenica prossimi a Roma, presso il Marco Simone Golf & Country Club, la posta in palio non è rappresentata da un montepremi a 7 cifre, bensì da una coppa e dall’onore della vittoria.

Partecipare a questo evento è quindi una questione di orgoglio, legato al sentirsi parte di un gruppo eccezionale, chiamato a rappresentare l’Europa e l’America, e a conquistare il trofeo più ambito del golf.

credit ww.rydercup.com

Secondo le teorie organizzative, l’appartenenza ad un gruppo che si ritiene abbia caratteristiche socialmente apprezzate, crea nelle persone un self-concept positivo; questo accade maggiormente quando il soggetto riesce ad identificarsi con l’organizzazione a cui appartiene.

Trasferendo questi concetti dall’ambito aziendale al campo da golf, e in particolare all’appartenenza per noi al team Europe presente alla Ryder Cup, i giocatori che questa settimana scenderanno in campo per riconquistare il tanto ambito trofeo incarneranno i valori rappresentati in questo torneo.

Parliamo di orgoglio, ovviamente, ma anche di ambizione, amicizia, collaborazione, generosità, gratitudine, sostegno, fiducia e, non ultimo, divertimento.

Ricorderai nel 2018 quando fu proprio il team Europe a portarsi a casa la coppa, il divertimento di Chicco Molinari e Tommy Fleetwood, che sfociò, a fine competizione, in un video esilarante (ti lascio il link).

Questo è lo spirito richiesto per poter entrare a far parte del gruppo. Non c’è spazio per l’invidia, la gelosia, per chi tiene il muso dopo un colpo sbagliato dal compagno o per chi pensa di  poter fare tutto da solo.

Un esempio della capacità di costruire un team eccezionale lo abbiamo avuto la scorsa settimana durante la Solheim Cup, quando la capitana Suzann Pettersen ha schierato in campo le sue ragazze, creando un clima magico che ha consentito al team Europe di tenere la coppa per la terza volta consecutiva. 

A Roma il capitano sarà Luke Donald, che, al momento della sua nomina ha dichiarato 

Sono incredibilmente orgoglioso di essere stato nominato capitano del Team Europe alla Ryder Cup 2023. È davvero uno dei più grandi onori che possono essere conferiti a un giocatore di golf. Mi sento un privilegiato per aver ricevuto questa responsabilità, alcune delle mie migliori esperienze in carriera le ho vissute in Ryder Cup e non le cambierei per nessun’altra cosa. Rappresenta un evento come nessun altro e non vedo l’ora di accrescere i miei ricordi speciali il prossimo anno in Italia.”

Si punterà non solo sulla capacità (indiscussa) dei giocatori schierati in campo, ma anche e soprattutto sulla loro abilità, guidati dal capitano e dai suoi vice Thomas Bjorn e Edoardo Molinari, di creare un team solidale, unito e capace di lottare insieme per raggiungere un traguardo dove l’onore e l’orgoglio di esserci saranno la più grande soddisfazione per tutti. 

Giocare la Ryder significa avere in mano il biglietto per entrare a far parte della storia del golf.

Non ci sono premi, ma la gloria e l’orgoglio di aver fatto parte di un team d’eccezione.

Perché a volte, anche il golf può trasformarsi in un gioco di squadra.

It’s an incredible trait to have when your teammates can count on you every single day in practice. That in itself, is a form of leadership –  Steve Kerr


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