Think different.

Think different. Ti ritrovi spesso a dire o pensare che se lo fanno tutti deve essere giusto? Scegli una marca di un giubbotto perché lo comprano tutti? Ti tagli i capelli come tutti i tuoi compagni?

Quanto sei conforme alle mode e alle tendenze?

Ritornando per un momento alla piramide dei bisogni di Maslow (qui trovi l’articolo se vuoi rivedere di cosa si tratta), al terzo gradino troviamo la necessità di appartenere ad un gruppo.

Questo bisogno rientra tra quelli da soddisfare appena dopo i bisogni fondamentali per la sopravvivenza e quello di sicurezza e, in particolari momenti della vita come nell’adolescenza, assume un ruolo davvero molto importante, anche in considerazione del fatto che i bisogni successivi da soddisfare possono essere ancora poco sentiti.

A prima vista quindi pare che non ci sia nulla di male a seguire un po’ le mode, soprattutto quando parliamo di qualcosa che riguarda l’aspetto esteriore.

Ma fino a che punto la naturale indole conformista dell’uomo è in grado di manipolare la realtà e compromettere la nostra capacità di giudizio?

Sei disposto a negare l’evidenza pur di conformarti all’opinione del gruppo?

E soprattutto: quando lo fai ne sei consapevole oppure lo subisci in modo passivo senza capire quali sono i tuoi desideri profondi?

Sto parlando di conformismo sociale, cioè di quel tipo di influenza che provoca un cambiamento nelle credenze o nei comportamenti individuali allo scopo di adattarsi a un gruppo.

Questo cambiamento avviene in risposta alla pressione, reale o immaginata, del gruppo stesso.

Negli anni 50, lo psicologo Salomon Asch provò a dimostrare come il conformismo sia in grado di stravolgere la verità dei fatti.

Il suo esperimento prevedeva di mostrare le due immagini  qui sotto e chiedere ai presenti quale delle 3 linee A B C avesse la stessa lunghezza di quella nella figura di sinistra.

All’interno dell’aula c’erano dei complici, ai quali aveva chiesto quale fosse la linea della prima scheda che corrispondeva esattamente alla linea sulla seconda scheda.

Dopo un paio di risposte corrette, la maggioranza dei complici aveva iniziato a rispondere in maniera concorde e palesemente errata.

La persona realmente sottoposta all’esperimento doveva rispondere per ultima o penultima.

Accadde una cosa pazzesca.

In molti casi il soggetto esaminato rispondeva in maniera evidentemente scorretta, conformandosi alla risposta sbagliata data dalla maggioranza delle persone prima di lui.

Capisci quindi che in verità nella tua mente possono formarsi delle convinzioni che nascono dall’appartenenza al gruppo, dalla difficoltà ad esprimere il proprio pensiero anche quando è difforme rispetto agli altri.

Il fatto che un’opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda – Bertrand Russell

Diventa allora importante partire da te.

Chi sei? Chi vuoi essere? Quello che mostri di te ti rappresenta o a volte ti nascondi per paura del giudizio degli altri?

Hai il coraggio di alzarti per difendere un’idea, o un amico, anche quando tutto sembra darti torto, perché hai in te la consapevolezza di essere dalla parte giusta? 

E se il contrario di conforme fosse straordinario?

Sono domande alle quali non è affatto semplice rispondere. Occorre mettersi davanti allo specchio e iniziare a raccontarsi una storia diversa, che a volte può anche non piacere.

Uno spunto per capire cosa significhi avere il coraggio di uscire dalle regole lo trovi nelle immagini qui sotto.

Non c’è la strada giusta o quella sbagliata, ma solo la tua.

L’importante è cercare sempre di essere consapevoli delle proprie decisioni.

Puoi essere conformista in modo conscio e decidere fino a che punto esserlo e qual’è il prezzo che vuoi pagare per questo, oppure puoi uscire dalle regole ed immaginare una nuova realtà.

Impara le regole come un professionista per poterle infrangere come un artista – Pablo Picasso


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