L’incredibile storia dietro lo U.S. Open Trophy

L’incredibile storia dietro lo U.S. Open Trophy.

Tra i trofei dei Majors, quello dello United States Open Championship è sicuramente quello con meno appeal.

L’Open Championship ha la Claret Jug, il Masters ha la Green Jacket, che è addirittura considerata alla stregua di un  vero e proprio trofeo, ed il PGA Championship ha il Wanamaker Trophy.

Ebbene, il trofeo dello U.S. Open, al contrario dei suoi celebrati “cugini” non ha nemmeno una denominazione particolare.

Ma nonostante ciò, data la difficoltà che da sempre contraddistingue il torneo, i giocatori di tutto il mondo ambiscono ad averlo tra le mani.

Il primo U.S. Open si disputò nel 1895 al Newport Country Club di Rhode Island, dove vinse Horace Rawlins.

Al vincitore spettarono un premio in  danaro di 150 $ (circa 4.000 $ di oggi), una medaglia d’oro (premio a tutt’oggi assegnato insieme al trofeo) ed una coppa in argento.

La coppa rimase esposta al circolo di appartenenza di Rawlins per un anno, fino a quando venne assegnata al nuovo campione.

Tale usanza durò poco più di un secolo.

In realtà, nel corso di tale periodo, lo U.S. Open Trophy ebbe un “incidente di percorso”.

Nel 1946 Lloyd Mangrum vinse il torneo ed in base alla consuetudine, portò il trofeo al suo circolo, il Tam O’Shanter Golf Club, appena fuori Chicago.

In quell’anno un incendio distrusse la Club House del circolo, ed la coppa andò perduta; la USGA nè commissionò una nuova il 24 Aprile del 1947.

Tale trofeo continuò a passare di mano fino al 1986, quando il Board della USGA decise di conservare l’originale presso i propri uffici.

Da allora, lo U.S. Open Champion riceve una riproduzione del trofeo.

Oggi, se desiderate vedere l’originale, dovete recarvi in New Jersey, nella cittadina di Far Hills, dove al 77 di Liberty Corner troverete lo USGA Golf Museum.


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