Aramco Team Series Singapore: Le impressioni del ‘quarto uomo’ del team Linn Grant

Finalmente è partita anche la stagione 2023 dell’Aramco Team Series, la competizione del circuito Ladies European Tour che combina gioco di squadra e individuale.

Il Laguna National di Singapore ha ospitato – per la prima volta in Asia – il torneo, nella consueta formula: nelle prime due giornate le squadre e nell’ultima giornata i singoli.

Le squadre sono costituite da tre professioniste ed un amateur, composte nella seguente modalità: la  Capitana scelta tra le top ranked, una professionista scelta dalla Capitana, professionista assegnata per sorteggio  ed un amateur.

Il punteggio di ogni proette è utile sia come punteggio di squadra (nelle sole prime due giornate), sia come punteggio per la classifica individuale. L’amateur contribuisce attivamente al punteggio della squadra con i suoi birdies netti.

Nella mia vita golfistica ho partecipato a varie pro-am, e spesso mi sono sentita sopraffatta dall’emozione, ma in fondo per il professionista si trattava di un giro di prova e l’atmosfera è sempre stata molto rilassata. Qui invece l’amateur gioca fianco a fianco con le professioniste durante la gara ‘vera’. Mi sono chiesta: come ci si sente? Cosa si prova? Ma soprattutto loro, le top players mondiali, come sono durante la gara?

Così, spinta da questa curiosità, ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Pier Luigi Sigismondi, che ha appena finito di giocare all’ATS Singapore, nel team della stella svedese Linn Grant.

Foto: Pier Luigi Sigismondi

‘Giocare al fianco di queste professioniste ti fa sentire pieno di umilta’– è la prima cosa che mi dice Pier Luigi – ‘Ma poi loro sanno metterti a tuo agio in maniera incredibile. Avevo giocato lo scorso anno in una pro-am con Elin Arvinsson a Sotogrande (che quest’anno ha coinciso come parte del team), ed e’ stata piu veloce di me nel riconoscersi. Poi nel tee-box appena dopo la partenza, Linn Grant si e’ avvicinata e mi ha detto di non esitare a chiederle dei consigli nel caso mi fossi trovato in difficoltà’.

Nel regolamento sono infatti ammessi consigli agli amateur da parte delle professioniste. Naturalmente non sono ammessi consigli tra le professioniste, che giocano anche per la classifica individuale.

Pier Luigi prosegue: ‘Il Laguna National è un percorso molto lungo e pieno di insidie. I battitori erano gli stessi, sia per le professioniste che per noi amateur. Ma per noi è impossibile raggiungere le loro distanze: la lunghezza del loro primo colpo è sempre tra i 250 e 300 yards, spesso impossibile per me. Nel migliore dei casi restavo 10 metri indietro. Comunque la pressione della gara vera si sente, eccome. Sei consapevole che con i tuoi birdies contribuisci al premio in denaro del tuo team (per gli amateur comunque non sono previsti premi in denaro n.d.r.), è un come fare il co-pilota in un rally durante una gara del Campionato del mondo… fantastico!

E’ totalmente diverso rispetto ad una pro-am, che è una gara a parte rispetto al torneo principale, la prima pallina giocata è sempre la migliore (solitamente quella del professionista), inoltre il professionista può tirare un colpo al posto tuo. Qui invece parti e arrivi da solo, giochi sempre e solo la tua pallina, per 36 buche. Durante la seconda giornata poi acquisti anche un po’ più di conoscenza e confidenza del percorso, ed è anche più bello. In totale ho segnato 2 birdies e due par con punti (birdie netto), uno nel primo e gli altri nel secondo giorno. Il nostro team ha chiuso al 13° posto, con un punteggio di -22 che comunque è di tutto rispetto. Ad essere sincero, vedendo la grande macchina organizzativa dell’evento, mi aspettavo che le giocatrici percepissero dei premi in denaro più consistenti: le giocatrici del team primo classificato hanno incassato 32.000 dollari, mentre alle giocatrici del mio team circa 4.500 dollari’.

Com’è l’atmosfera nel team durante la gara?

‘Dipende molto dalla capitana. Certamente si festeggia tutti assieme quando c’è il eagle o birdie, ma comunque loro sono sempre concentrate sulla loro gara individuale. Questo però non impedisce loro di interagire con noi dilettanti, anzi, ogni volta mi stupisco della semplicità e dell’umiltà di queste grandi giocatrici. Un aspetto che aumenta ancor di più la mia ammirazione nei loro confronti’.

Come viene calcolato il punteggio dell’amateur?

‘Il mio handicap è 8, ma ho giocato 7. Concludi la buca o fai punti solo se fai birdie netto’.

Pensi che questa formula a squadre possa aiutare la crescita del golf femminile?

‘Sì, credo proprio di sì. Il fatto che la terza professionista, quella assegnata con il sorteggio, sia scelta tra le giovani aiuta molto la crescita del movimento. Ad esempio, nel mio team l’americana Kelly Whaley è al 548° posto nel Rolex ranking, in un torneo con le regole classiche la sua partecipazione sarebbe stata molto più difficile. Invece l’altra svedese, scelta da Linn Grant, Elin Arvidsson, qui ha fatto un vero e proprio exploit chiudendo al 4° posto nella classifica individuale. Infine c’è anche da dire che alle golfiste stesse piace molto questa formula di gioco’.

C’è qualche aspetto che a tuo parere si potrebbe migliorare?

‘Mi aspettavo più pubblico. Al contrario dell’ATS a Sotogrande, dove il pubblico era tanto e colorato, qui c’erano molto meno persone. Un peccato, perché lo spettacolo è stato veramente bello, sia dal punto di vista del percorso che del gioco’.

Questa per Pier Luigi Sigismondi è la terza partecipazione all’Aramco Team Series come amateur, ha infatti giocato a Sotogrande lo scorso anno (nel team Nelly Korda) e nel 2021 (nel team di Stephanie Kyriacou), ma il suo entusiasmo non è certo calato.

‘E’ un’esperienza davvero fantastica, da ripetere senza dubbio. In fondo, è quando giochiamo divertendoci che viene fuori il nostro miglior golf ’.

Grazie Pier Luigi per questa chiacchierata, e arrivederci a Finca Corstesìn, ci conto!

Per vedere i risultati delle squadre cliccare qui.


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