Sei un campione da campo pratica?

Sei un campione da campo pratica? L’allenamento è una parte importante di qualsiasi sport, a maggior ragione nel golf, che pare essere uno degli sport più difficili da imparare.

Esistono due tipi di giocatori: quelli da allenamento e quelli da gara.

Non esiste “giusto” o “sbagliato”; devi solo capire che tipo di giocatore sei e rinforzare il tuo lato debole. 

I giocatori da allenamento sono quelli che passano ore ad allenarsi in campo pratica, in palestra e lavorano molto sul loro gioco per perfezionare lo swing.

Spesso sono persone che amano la solitudine, la pace e la comodità. Se ti stai allenando tantissimo ma non ottieni i risultati desiderati, è il momento per uscire dalla tua zona di comfort e rinforzare la competizione in allenamento, per diventare più giocatore da gara.

Qualche volta alla settimana potresti iniziare la tua sessione di allenamento andando in campo, dandoti un obiettivo di performance diverso ogni volta. Questo ti consentirà di avere un feedback oggettivo su cui poi lavorare in campo pratica. 

Al contrario, ci sono giocatori che fanno qualche putt e sono pronti per tirare il primo tee-shot. Sono i giocatori da gara, quelli che hanno la dote innata di rendere al massimo sotto pressione.

Si annoiano a tirare colpi dal tappetino, non trovando utile la ripetitività di un colpo sempre identico a quello precedente.  In questo caso il rischio è che mettendo prevalentemente la propria attenzione sulla performance, a lungo andare la tecnica ne risenta.

Se ripensando all’ultima settimana di golf ti rendi conto di essere passato solo di sfuggita per il campo pratica, forse potresti decidere di dedicare un numero minimo di ore alla pratica, per mantenere e consolidare sempre più la tua tecnica.

In questo modo potresti poi scendere in campo dandoti un obiettivo di performance legato all’aspetto tecnico su cui stai lavorando.

E’ quindi chiaro che non esiste il metodo giusto per allenarsi.

Tutto sta nella consapevolezza di se,  per capire qual’è il proprio punto di forza e iniziare a lavorare per migliorare le proprie debolezze.

In entrambi i casi, ciò che conta è sempre e solo il focus con cui ti alleni. Non ti servirà a nulla praticare guardando le notifiche del telefono (o anche solo pensandoci) ogni pochi minuti. 

Se sei un giocatore da gara, e vuoi integrare il tuo allenamento con una sessione di pratica, considera che il picco delle tue risorse attentive durante lo svolgimento di un compito si verifica dopo 10-15 minuti dall’inizio di un’attività; poi, con il passare del tempo, l’attenzione tende a calare spontaneamente e a ridursi significativamente intorno ai 40-45 minuti.

Una buona sessione di pratica può durare circa due ore e deve quindi prevedere una pausa dopo i primi 45 minuti, che potrà consistere nel mangiare qualcosa, o spostarsi in una differente area del campo pratica.

Ma ricorda, lascia lo smartphone nella sacca fino al termine dell’intera sessione di allenamento, per restare dentro alle emozioni che stai provando ed evitare che resti accesa nella mente la “spia” della dipendenza (ti lascio il link al mio articolo).

Al termine delle due ore, potrai concederti una pausa più lunga (e se proprio non resisti, guardare lo smartphone).

Se invece sei un campione da pratica, puoi partire con un breve riscaldamento e andare subito in campo, cercando ogni volta di fissarti un obiettivo sfidante, da raggiungere ad ogni costo.

Può essere legato al numero massimo di putt, o di bogey, o ancora ai fairway presi, o ai green in regulation. In questo caso allenerai la tua mente ad attivare il massimo focus nel momento del colpo, e a rilassarsi fino a quello successivo.

Qualunque giocatore tu sia, ricerca sempre il divertimento, l’unica vera arma contro la noia e l’ansia da prestazione. 

Chi si dedica al golf anche soltanto per diletto, sa che questo è uno sport dove non si può giocare bene tutte le settimane – Tiger Woods


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